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IL PROF. CORRADO BOLOGNA AL POLO “URBANI”: LECTIO MAGISTRALIS SULLA COSTITUZIONE

Venerdì 10 marzo dalle ore 10:00 alle ore 12:00 il prof. Corrado Bologna, docente all’Università “Normale” di Pisa, autore del volume di Storia della letteratura “Fresca rosa novella”, attualmente in uso proprio al Liceo dell’IISS “Carlo Urbani”, ha tenuto una lezione sul tema La Costituzione come memoria e progetto dell’identità italiana, fra storia e letteratura. L’incontro, organizzato dalla prof.ssa Annalinda Pasquali, responsabile del Dipartimento di Lettere del Liceo, ha visto la partecipazione degli studenti delle classi terze e quarte liceali della Sede di P.S. Elpidio e di Montegiorgio.

Voce pacata ma adeguatamente impostata, istrionico nei gesti elegantemente modulati, incisivo nella sapienza del linguaggio, il prof. Bologna ha stregato tutti, studenti e docenti, che hanno ammirato la sua grande capacità di semplificare contenuti che semplici e scontati certamente non sono. Quando si ha di fronte un pubblico giovane e direzionato altrove, occorre trovare la strategia giusta per far sì che le parole colpiscano con la forza necessaria, e solo chi sta in classe quotidianamente con i ragazzi comprende quanto ciò sia arduo. Nell’attrarre la sua inconsapevole platea i contenuti sapientemente “sciorinati” hanno di sicuro avuto la parte maggiore. Protagonista assoluta la nostra Costituzione ed i valori che l’hanno ispirata e per cui è necessario lottare anche oggi, senza abbassare mai la guardia. Tante le tematiche affrontate, attraverso le parole di grandi intellettuali e politici italiani: Antonio Gramsci ed il suo articolo sull’odio verso gli indifferenti; La Rivoluzione liberale di Piero Gobetti; Pietro Calamandrei e il suo Discorso sulla Costituzione agli studenti di Milano, con la celebre citazione sulla libertà che è come l’aria, ci si accorge di quanto vale solo quando comincia a mancare. E poi il valore della letteratura che sola sa aumentare la potenzialità del dentro e ci fa più grandi, salvando noi stessi grazie alla sua infinita bellezza.  Asserzione quest’ultima del prof. Bologna da cui hanno preso il via riferimenti al Calvino di Lezioni americane, al Quasimodo di Alle fronde dei salici, fino a giungere ad Elio Vittorini con Uomini e no, da cui si dovrebbe imparare dai morti quello per cui sono morti.

Difficile quantificare quanto sia “passato” ai nostri ragazzi, ma molti dei loro visi erano “visibilmente” diversi, soprattutto quando si è discusso del valore della storia in funzione del presente e del concetto di indifferenza come peso morto della storia stessa.

La bellezza di parole di tal genere, percepite quasi come una carezza, non solo giovano all’anima degli adulti, ma forse hanno anche un effetto salvifico sui nostri giovani, rendendo meno imperfetto questo mondo a volte brutale.