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Stage linguistico a Canterbury: la carica dei 137

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Prendete centotrentasette ragazzi, l'esigenza di sentirsi grandi, il desiderio di vedere il mondo, la voglia di conoscere altri luoghi ed altre culture. Aggiungete la possibilità di praticare attivamente la lingua inglese tanto amata proprio nei luoghi studiati sui banchi di scuola, una giornata a Londra, il tè, il fish & chips, i souvenir shop, le valigie piene di gadget dai tipici colori della Union Jack. Ambientate il tutto in una bella cittadina medievale inglese, ex capitale del regno sassone del Kent, ed avrete una piccola idea del nostro soggiorno in Inghilterra. 

Ogni anno l’IISS “Carlo Urbani” organizza uno stage linguistico di una settimana nel Regno Unito.c2

Quest'anno: destinazione Canterbury. Suddivisi in tre gruppi, dal 21 settembre al 12 ottobre centotrentasette studenti del Polo Urbani hanno animato con la loro energia le storiche vie della colorata città protagonista del capolavoro di Geoffrey Chaucer.

Alternando lezioni interattive con docenti madrelingua inglesi ad attività esplorative fra le vie della città, la settimana è passata in un lampo. 

È stato bellissimo vedere ragazze e ragazzi diversi fra loro prendere confidenza e diventare ottimi compagni di esplorazioni e di avventure.

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È stato bellissimo vedere i gruppi partecipare con entusiasmo all'Orientation Tour, sfidarsi nella Canterbury Selfie Challenge e Detective Story e poi visitare con occhi curiosi la Cattedrale, capolavoro architettonico fra i massimi esempi di stile gotico inglese, patrimonio UNESCO, punto di partenza della Via Franchigena. Sentire il racconto dell’assassinio di Thomas Becket dentro la Cattedrale, proprio nel sito in cui ciò ebbe luogo ci ha fatto quasi toccare con mano questo episodio della storia medievale inglese. Trovarsi a Canterbury, poi, nei giorni in cui veniva eletta l’arcivescova Sarah Mullally, prima donna nella storia a rivestire l’incarico di massima autorità della chiesa anglicana, ci ha fatto sentire parte della storia contemporanea! 

Dopo lezioni e visite a carattere storico, lo shopping nella High Street: quale migliore occasione di praticare la lingua ordinando un sandwich, chiedendo di provare una maglietta o acquistando un souvenir! E poi il ritorno a casa per cenare con la propria host family, altra preziosa occasione per praticare la lingua e incomparabile opportunità di approfondire la conoscenza della cultura locale, perché cosa, meglio del cibo, racconta le radici, la storia e il patrimonio di un popolo?

Infine è stato bellissimo assistere durante l’ultimo giorno di scuola alla presentazione orale conclusiva di tutti i partecipanti e vedere la timidezza iniziale lasciar posto ad una nuova consapevolezza, a sense of achievement, come dicono bene gli inglesi, un senso di realizzazione, che non è solo linguistica, ma prima ancora, di crescita culturale e personale, di apertura al mondo, di sapere di portercela fare.

Sono state tre settimane decisamente fuori dall’ordinario, una full immersion in una realtà in cui tutto, dalla lingua alle banconote, dagli attraversamenti pedonali al senso di marcia, dai pasti ai negozi, è diverso. Così come diversi tornano i ragazzi da una simile esperienza, perché il contatto con realtà diverse allarga la mente, il cuore e gli orizzonti. 

Al Polo Urbani il merito di credere nei propri ragazzi e di lavorare intensamente affinché tutto ciò sia ogni anno possibile.